Astensionismo: "Il 4 marzo è andato a votare il 72,9 per cento degli aventi diritto. È la percentuale più bassa dal 1948 a oggi..."
Cosa è cambiato?...NULLA...o quasi!! Ovvero, l'ITALIA è divisa in DUE.
L'astensionismo al voto, in un Paese dove sempre più persone vivono nella precarietà quotidiana, è sinonimo di malessere ed insofferenza sociale. Il NON VOTARE è una disobbedienza civile, ma quando supera il 27%, OVVERO, oltre 13.700.000 cittadini NON VOTANO, vi sono i presupposti di tensioni sociali molto più profonde. Si minimizza! I partiti politici e le Istituzioni fanno "orecchie da mercante". La realtà di cui nessuno parla o scrive è che il popolo italiano non è rappresentato in parlamento e tantomeno nelle sue Istituzioni e leggi. Politici, Burocrati, Giudici, Magistrati, ecc.ecc. rappresentano la minoranza del popolo Italiano. Ai predetti NON VOTANTI vanno aggiunti tutti coloro che hanno votato scheda "bianca o nulla", e coloro i quali hanno votato ai vari partiti che non sono rappresentati in Parlamento. Costoro non possono restare "INERMI", devono attivarsi per obbiettivi. Ovvero, datosi che tra di noi vi sono profonde "spaccature", bisogna individuare obiettivi comuni ed essere uniti. I primi 3 punti sono: IMMIGRAZIONE, SICUREZZA e LAVORO "dignitosamente" REMUNERATO COME RECITA LA COSTITUZIONE.
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